La Cooperativa sociale agricola Clarabella ha scelto il 25 aprile per far partire ufficialmente la nuova avventura del ristoro agrituristico “Centottanta Cantina & Cucina”. Un altro calcio ai pregiudizi nel giorno in cui si festeggia la Liberazione. La nuova iniziativa imprenditoriale, alla Cascina Clarabella, sul confine tra Iseo e Corte Franca, si affianca e anzi valorizza le altre attività che già svolge la cooperativa, quali la produzione di miele e di Franciacorta Bio, la gestione di un bed & breakfast con 12 appartamenti, della vicina fattoria didattica e del frantoio di Rodengo Saiano. Obiettivo, come sempre, la creazione di posti di lavoro per persone disabili, in particolare affette da patologie psichiatriche, e per questo il locale è stato chiamato come la famosa legge 180 del 1978, più conosciuta come Legge Basaglia. Nel ristoro hanno già trovato impiego stabile 9 persone, di cui 6 in inserimento lavorativo, alle quali si aggiungono due tirocini in collaborazione con il Centro Psicosociale di Iseo.
“L’auspicio è che gli avventori sappiano apprezzare lo sforzo di chi si impegna per superare il proprio handicap e così crearsi una nuova opportunità di vita” dice Olga Ciccone, addetta alla comunicazione. A guidare la brigata c’è il giovane cuoco Paolo Radici, che ha accettato la sfida di lavorare per la prima volta nella sua carriera con persone svantaggiate. A fianco del locale c’è un orto biologico che, affidato alle cure del volontari dell’Associazione Club Clarabel, fornisce alla cucina verdure a “km sotto zero”. Gli altri prodotti vengono acquistati da aziende agricole del territorio, privilegiando le materie prime biologiche. A coordinare il tutto ci pensa Ramona Tocchella, socia della cooperativa e responsabile dell’agriturismo. Il ristoro è aperto il venerdì sera, il sabato e la domenica sia a pranzo che a cena. Gli altri giorni escluso il lunedì, si può prenotare per gruppi di almeno 20 persone. Il ristorante può accogliere sino a 160 commensali ed è immerso nel verde dei vigneti e dei prati di Cascina Clarabella.
L’immobile è frutto di un recupero edilizio finanziato da Banca Etica e Credito Bergamasco. Il costo degli inserimenti lavorativi per il primo anno è sostenuto dalla Fondazione Allianz Umanamente e dall’Otto per Mille della Tavola Valdese. Adesso però viene il bello. Clarabella si confronta con la dura legge del mercato.
oG.Z.
scarica l'articolo