La cooperativa di Iseo lancia il laboratorio per la trasformazione. Presto quattro assunzioni.
ISEO. La Cooperativa Clarabella si «butta» sul pesce e inaugura un inedito laboratorio di lavorazione agroittica al servizio di tutta la zona del Sebino, e non solo. Duplice l’obiettivo. Da un lato, creare nuovi posti di lavoro indirizzati alle persone fragili,tematica intimamente connessa alla vocazione tanto della Cooperativa quanto dell’omonimo Consorzio. Dall’altro, andare incontro alle necessità di progettualità e programmazione dell’Autorità di Bacino lacuale dei laghi d’Iseo,Endine e Moro e del mondo della pesca di professione.
La stagionalità. Da tempo,infatti, i pescatori della zona lamentavano le importanti criticità connesse alla stagionalità della loro attività e al rapido deperimento del pescato: chi non riusciva a vendere subito il prodotto fresco, era infatti costretto a svenderlo. Ecco allora che la valorizzazione del pesce lacustre diventava un asset strategico, fatta salva la necessità di avere un centro di trasformazione agroittica in grado di regolare i picchi stagionali di pesca e di rendere disponibile al mercato prodotti lavorati e confezionati nel più serio rispetto delle norme igienico sanitarie comunitarie.
Taglio del nastro. Una sfida cui la Cooperativa Clarabella non si è sottratta: ieri il nuovo laboratorio è stato ufficialmente inaugurato alla presenza delle autorità, e a settembre entrerà a regime. Sul piatto, un investimento da 300 mila euro di cui 108 finanziati dalla Regione Lombardia con bando Feamp (hanno partecipato anche Coop. Clarabella e Fondazione Cattolica). «Agroittica Clarabella si inserisce nella mission della coop. per la valorizzazione dei prodotti del territorio in difesa della biodiversità e delle risorse deboli», tengono a precisare i vertici del Consorzio, il presidente Claudio Vavassori e il vicepresidente Carlo Fenaroli, che evidenziano che a breve partiranno le selezioni per individuare le persone che lavoreranno all’interno della struttura di via Cremignane: 4, secondo le prime stime, di cui 2 con fragilità.
Doppia sfida. «Questo progetto ha un duplice significato: quello sociale, a conferma della straordinaria tradizione alla solidarietà e all’inclusione tipica del territorio bresciano, e quello di valorizzazione di una ricchezza agroalimentare che potrebbe essere sfruttata molto meglio, anche sotto il profilo del turismo sensoriale », aggiunge l’assessore all’Agricoltura del Pirellone, Fabio Rolfi, che assicura: «sosterremo il comparto e completeremo l’incubatoio». Sul doppio binario della valorizzazione dei prodotti agroalimentari e dell’educazione sociale si sofferma anche il presidente di Coldiretti Ettore Prandini che sintetizza: «L’attività svolta dalla Clarabella è per noi un fiore all’occhiello».
Recupero tradizioni. Il nuovo laboratorio agroittico Clarabella, del resto, non si limiterà a restituire i prodotti lavorati e semilavorati al territorio ma contribuirà anche ad un importante recupero delle antiche tradizioni e ricette della saggezza popolare,coniugandoli con i più alti standard qualitativi garantiti da marchiatura CE. Alle lavorazioni più tradizionali, come ad esempio l’essicazione, ne verranno abbinate altre, da una linea dedicata al prodotto fresco (in filetti ma anche in tartare e hamburger) ad una ad hoc per le conserve sino ad un’altra per l’affumicazione a caldo o a freddo, così da ampliare l’interesse a tutti i pesci del lago. Il nuovo laboratorio (200 mq con 4 locali di trasformazione consequenziali e due linee di trasformazione) è peraltro all’avanguardia sia dal punto di vista tecnologico che igienico sanitario, e proprio per questo è già avviato alla marcatura Ce. Già una quindicina i pescatori che hanno aderito al progetto assicurando il conferimento del loro pescato. Da non trascurare anche l’ultimo step della filiera ma de in Clarabella, vale a dire il consumo.I trasformati di pesce realizzati nel laboratorio agroittico saranno inizialmente usati nella cucina della «Centottanta Cantina&Cucina», il ristorante di Cascina Clarabella a Corte Franca che prende il nome dalla legge Basaglia, e nello spaccio della Cooperativa, mentre successivamente ci si muoverà per consolidare anche il mercato della vendita al dettaglio, locale e non. //
Aole, sardine, coregoni di lago. E presto anche un allevamento
ISEO. Non solo aole, sardine e coregoni del Sebino. Nel laboratorio «Agroittica Clarabella» si lavoreranno anche trote e salmerini valtrumplini! Per garantire la continuità di lavoro al laboratorio e ai suoi dipendenti lo sguardo lungimirante della
Cooperativa Clarabella ha spaziato oltre, aggiungendo un secondo tassello del progetto che – autorizzazioni permettendo – dovrebbe prendere vita già nel settembre prossimo. Ossia, la realizzazione di un allevamento/affinamento di trote e salmerini a Lodrino, in Val Trompia, accanto a una sorgente d’acqua d’alta montagna con particolari caratteristiche qualitative. Allevamento strategico per destagionalizzare il settore.
Articolo pubblicato dal Giornale di Brescia 20/07/2018 da Angela Dessì
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