“Bisogna prendere una posizione etica in cui la responsabilità è prendersi la responsabilità dell’altro”. Emanuel Levinas, filosofo
Si sente spesso parlare della necessità di mettere (o ri-mettere) al centro le persone. Spesso queste rimangono parole sospese, a cui purtroppo non segue l’azione. Però, a volte, a accade di scoprire che cose ritenute utopiche dai più invece vengano messe in atto.
È il caso di Cascina Clarabella, una cooperativa sociale che ha come obiettivo l’inserimento lavorativo di persone con diverse tipologie di fragilità. Per semplificare al massimmo comprende tutta una serie di attività senza scopo di lucro che coinvolgono tantissime persone.
All’interno del progetto, oltre alla cantina che si occupa della produzione di vino Franciacorta DOCG biologico e al laboratorio dell’agroittica nel quale il pesce d’acqua dolce viene lavorato e trasformato in conserva, vi è Centottanta – Cantina e cucina, che si trova a Corte Franca (Bs), proprio vicino alla cantina Clarabella. Una premessa è doverosa: quando si arriva all’agriturismo, ci si sente accolti e coccolati. Direi considerati.
Un luogo di inclusione vera, per tutti. Un luogo dove fare pace con se stessi, dove lasciare andare, circondato dai sorrisi delle persone che ci lavorano, regalando serenità. Questa è la sensazione che mi ha avvolto durante la mia permanenza al ristorante.
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