Venerdì 25 novembre alle ore 20 lo scrittore Simone Rocchi presenta il suo ultimo libro “Poteva andare peggio” (Edizioni Effetto 2021) al Centottanta Cantina&Cucina (via Mattei a Corte Franca).
Dopo il felice esordio con “Qualcosa inventeremo”, Rocchi torna a raccontare le surreali vicende di Giacomo Alighieri, per gli amici Jack, un trentenne single che una misteriosa ONG svizzera paga lautamente per raccontare storie.
Dialoga con l’autore Roberto Bonzi dell’associazione Brescia si legge.
La serata è l’ultimo appuntamento dell’edizione 2022 di “Parole tra i filari”, la rassegna di aperitivi culturali di della cooperativa sociale agricola Clarabella.
“Un romanzo dal ritmo frenetico, scritto in mondo brillante e divertente, con uno stile che riporta alla mente certe atmosfere care a Benni e Pennac. La lievità, però, non è mai leggerezza e, nelle rocambolesche vicende di Jack Alighieri, si cela una riflessione sul potere reale delle storie e su quella speciale connessione tra esseri umani che solo le parole giuste riescono a creare”. Brescia si legge. Recensione completa
Mentre si ascolta, si gustano il piatto aperitivo preparato dallo chef del Centottanta e un calice di Franciacorta della cantina Clarabella.
Al termine della presentazione è previsto il firmacopie.
15 euro su prenotazione al numero 030 9821041 da martedì a sabato dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16; domenica dalle 10 alle 12; o alla mail clarabella@cascinaclarabella.it.
LA LOCANDINA
L’AUTORE
Simone Rocchi è nato a Bergamo nel 1987. È laureato in Economia Aziendale e lavora per un importante istituto bancario. Appassionato di sport e storie strane, collabora con giornali e riviste della sua città; con il collettivo Gli Imbrattatori ha scritto la raccolta di racconti “Lo Scirocco Dura Solo Tre Giorni”.
IL LIBRO
Giacomo “Jack” Alighieri ha un lavoro che lo porta fuori casa tutte le mattine alla stessa ora e una fidanzata che gli riempie la dispensa. Ogni tanto, una serata con l’amico di sempre e un giro al BarCellona.
Una vita così normale da sembrare noiosa. Se non fosse che il lavoro di Jack è raccontare storie. Lui va dove gli dicono di andare e parla, finendo per cambiare il destino delle persone. Ma questa volta chi lo ha “assunto” gli mette alle calcagna qualcuno, armato di silenzi e giacche anni Novanta dai colori fluo. E tra le domande di una poliziotta troppo perspicace, matrimoni in agriturismi isolati e messaggi impressi nella polvere del lunotto posteriore della sua macchina, Jack inizia a intuire che stavolta inventarsi qualcosa per soddisfare il destino e i suoi originali ed evanescenti datori di lavoro sarà più difficile del solito. Perché questa volta il destinatario del racconto da inventare sembra essere lui.